Il Cabernet Sauvignon è uno dei vitigni internazionali che meglio è riuscito ad integrarsi sul territorio italiano, trovando nel nostro Bel Paese una perfetta seconda casa. Soprattutto in Toscana, dove riesce ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità divenendo il vitigno principe, in purezza o in blend, di rinomate bottiglie conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, oltre ad essere uno dei protagonisti del famoso taglio bordolese che ha dato origine al rinomato fenomeno dei Super Tuscan.
Le sue origini sono poco certe. È un vitigno antico, nato probabilmente nel XVII secolo a Bordeaux, in Francia. Ma solo negli anni ‘90 ne è stata dichiarata la sua ufficiale identità grazie alla genetista Carole Meredith. Il Cabernet Sauvignon è un ibrido che nasce dall’incrocio spontaneo tra il Cabernet Franc, uva a bacca rossa, e il Sauvignon Blanc, uva a bacca bianca.
In Italia venne importato ad inizio 1800, ma è solo nel secondo dopoguerra che inizia ad avere una forte espansione, adeguandosi molto bene alle caratteristiche climatiche e territoriali del posto, tanto da diventare col tempo uno dei vitigni più diffusi, ed insieme al Merlot e al Cabernet Franc, vitigno internazionale per eccellenza.
In Toscana ha trovato forse il suo habitat migliore, ma viene coltivato un po’ in tutto lo stivale, dal Veneto al Friuli, dall’Alto Adige all’Emilia Romagna, ed anche più al Sud, nel Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna.
È un vitigno a maturazione medio-tardiva che necessita di molto sole per arrivare a completa maturazione. Predilige terreni ben drenati affinché le sue radici possano penetrare in profondità. È vigoroso con una produzione costante che si adatta a diversi climi. Solitamente i grappoli del Cabernet Sauvignon sono abbastanza piccoli e compatti, con acini dalla buccia spessa di colore blu-nero.
I vini che ne derivano, soprattutto quelli in cui quest’uva è utilizzata in purezza, generalmente hanno un colore rosso rubino molto intenso, e i profumi virano sempre sulla frutta rossa matura, sottobosco, e aromi terziari, di spezie, vaniglia, tabacco e cacao, quando affinano in legno. Al palato risultano sempre essere vini morbidi, dai tannini decisi e dall’ottima struttura e lunga persistenza. Sicuramente adatti ai lunghi profili evolutivi.
Una versione molto interessante di un vino a base di Cabernet Sauvignon in purezza proveniente dalla terra toscana, è sicuramente il Farnito Igt di Carpineto. Viene prodotto con uve coltivate nei vigneti aziendali posti tra Gaville e Chianciano e Montepulciano, e dopo una fermentazione che avviene in recipienti separati a seconda della provenienza delle uve, con tempi di macerazione sulle bucce di circa 10-15 giorni ad una temperatura controllata, il vino viene unito in uno corpo e posto per lungo tempo in piccoli botti di rovere.
L’annata 2015, dopo essere stata fatta decantare un po’ prima dell’assaggio, si presenta al calice di un colore rosso rubino limpido ed impenetrabile dalle leggere sfumature aranciate. Il ventaglio olfattivo è caratterizzato da intense note di frutta a polpa rossa matura, come amarena, ciliegia, mora, e sentori speziati di liquirizia e vaniglia. Il sorso è netto e deciso, dalla struttura importante e dalla notevole morbidezza. Il tannino è integrato e la persistenza è notevole. Un vino dall’emblematico carattere e dalla suadente eleganza.
Molti gli abbinamenti che si prestano ad accompagnare il Farnito Cabernet Sauvignon di Carpineto. Sicuramente con arrosti e selvaggina esprime al meglio il suo potenziale, ma non è nemmeno da escludere come vino da meditazione, da accompagnare a piacevoli serate dove si vuole essere coccolati da chiacchiere e da un calice che riempie e appaga i sensi.
Perché questo è un vino di carattere, estremamente raffinato e di classe, che stupisce per la sua potente intensità e che è in grado di conquistare il palato del più attento buongustaio.
Una notevole espressione di Cabernet Sauvignon che ha trovato in Toscana il territorio migliore in cui raccontarsi al meglio. Questo, unito alla qualità e al rigoroso lavoro di Carpineto, ha fatto sì che si guadagnasse una certa fama nonché innumerevoli premi, tra cui a maggio 2020 ben 94 punti da Wine Spectator.