La storia dell'invaiatura

Into the wine
La storia dell'invaiatura

Ogni anno, puntuale e preciso, arriva quel momento dell'anno e del ciclo della vite: l'invaiatura. Un momento magico: come si raccontantano i collaboratori più longevi di Carpineto, ogni anno succede qualcosa di speciale, che la caratterizza e la rende unica.

Ma esattamente, cos'è l'invaiatura?

L’invaiatura è quel momento in cui gli acini cambiano il proprio colore: dal verde al giallo, per le varietà a bacca bianca, e da rosso a viola per quelle a bacca rossa. È una magia che si ripete ogni estate, e ci segnala che - indicativamente - mancano circa 60 giorni alla vendemmia. Un dato da prendere con le pinze, perché questo momento cambia in base a decine di variabili come temperature, esposizione, clima e uvaggio.

Il gruppo Carpineto in particolare, dato che ha diverse realtà dislocate in diverse zone della Toscana, vive questo periodo in momenti diversi: la fascia Maremmana per prima, e poi a seguire il Chianti Classico, la zona del Brunello di Montalcino e poi il Nobile di Montepulciano, con qualche giorno di ritardo.

In cosa consiste il fenomeno?

Con l'invaiatura, la vite rifornisce gli acini di quelle sostanze nutritive e quei coloranti utili per la maturazione del frutto. Senza addentrarci in complicati approfondimenti enologici, l'aumento del grado zuccherino, degli antociani che conferiscono il colore e una diminuizione dell'acidità contribuiscono a questo passaggio di colore.

Per la piena maturazione dovremo aspettare cirda due mesi, ma l'invaiatura è di certo un momento magico, e la scoperta del primo acino colorato è sempre una grande sorpresa: uno dei momenti di più vitalità e splendore di tutta la vendemmia.

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