Pienza: la Città Ideale

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Pienza: la Città Ideale
Una porta Quattrocentesca apre lo sguardo verso una stradina in salita. Percorrerla significa lasciarsi alle spalle l’epoca contemporanea e ritrovarsi, dopo pochi passi, in pieno Rinascimento. Pienza è “città ideale” immaginata da Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II, natio di questo borgo toscano, a pochi chilometri da Montepulciano. Lo spettacolo del Rinascimento è visibile nelle forme delle strade e degli edifici storici, della meravigliosa piazza Pio II incastonata fra il Duomo dell’Assunta, il Palazzo Comunale e il Palazzo Piccolomini con la sua loggia, da cui è possibile avere una vista unica di tutta la Val d’Orcia. Una piazza che è il centro di questa città ideale, costruita a misura d’abitante, dove l’uomo può sentirsi davvero il “centro di tutte le cose”, come da spirito Umanista e Rinascimentale. “Nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza”, come scriveva il poeta italiano Giovanni Pascoli, Pienza è davvero il sogno di un umanista, Papa Pio II, che volle ricostruire interamente un antico borgo, quello di Corsignano, ormai preda dell’abbandono e del degrado. Il borgo di Pienza, di fatto, non ha subito alcun cambiamento da metà ‘400 a oggi: il Rinascimento conosciuto sui libri o nei documentari trova qui una forma concreta e compiuta, in ogni sua forma. Impossibile visitare Pienza e non accorgersi del caratteristico odore di pecorino che ne pervade le strade. Il prodotto tipico della cittadina è conosciuto in tutto il mondo, in diverse tipologie, da quello fresco a quello stagionato, fino a quello affinato in grotta, sotto la cenere, di fossa, nelle vinacce di Sangiovese, nelle foglie di alloro o con le noci. Non esiste angolo pientino dove gli appassionati del buon cibo e del buon vivere possano rimanere delusi dalle proposte: antiche botteghe casearie, ristoranti e osterie tipiche, storiche cantine che propongono tutti i giorni percorsi e degustazioni nella tradizione toscana. A Pienza l’arte monumentale e pittorica trova un ideale contrappunto in quella gastronomica. Come non ricordare, d’altra parte, i famosi pici: pasta fatta in casa con acqua e farina, che accompagna i sughi tipici della tradizione toscana, come il ragù di cinghiale, l’aglione, la lepre, la cacciagione in genere. Piatti che si accompagnano, quasi per sottinteso, con i mirabili vini della zona: Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino su tutti, ma anche i vini tipici della zona della Val d’Orcia o quelli del Chianti Classico. Un’ideale di città che si coniuga con l’idea stessa del vivere “slow”, potremmo dire a passo d’uomo. La città ideale di Papa Pio II non era espressa solo dalle forme architettoniche, ma dalla perfetta fusione fra uomo e Natura, creazioni dell’ingegno umano e paesaggio circostante.

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