Ci sono vini che li bevi e ti piacciono. E poi ci sono vini che li bevi, ti sorprendono, e non solo ti piacciono ma li inserisci anche nella tua lista dei preferiti. E così è successo a me, degustando Farnito Camponibbio di Carpineto.
Non sapevo bene cosa aspettarmi. Un blend tipico toscano da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot come ne avevo bevuti altri. Pensavo di ritrovare nel calice stesse sensazioni e caratteristiche organolettiche e invece… sono rimasta sorpresa dalla sua suadenza, dal suo equilibrio, e dalla sua piacevolissima beva.
Il nome di questo vino, e la sua etichetta, sono un omaggio al grande vigneto, Camponibbio appunto, situato nella parte Sud della tenuta aziendale del Vino Nobile di Carpineto, sita in provincia di Siena. Suddiviso in ben nove appezzamenti nei quali si coltivano diversi vitigni in differenti cloni e da ogni vendemmia vengono scelte le migliori uve delle varietà di quell’annata. Difatti il Farnito Camponibbio è sì composto essenzialmente sempre dallo stesso uvaggio, ma le percentuali e le varietà cambiano di anno in anno a seconda dell’andamento stagionale.
Già questo primo accorgimento ci fa capire quanto Carpineto sia attenta al rispetto della natura e dell’ambiente, e quanto questo aspetto influisca notevolmente sulla qualità dei suoi vini. La sostenibilità è un elemento cardine del lavoro e della produzione Carpineto, ed essendo stata pochi giorni fa anche la Giornata Mondiale della Terra, è sempre bello ricordare e sottolineare quando un’Azienda agisce e opera nel pieno riguardo e attenzione per il pianeta.
Per produrre il Farnito Camponibbio le uve vengono raccolte e selezionate in maniera scrupolosa e attenta con diverse tempistiche, proprio per preservare i tempi di maturazione differenti dei vari vitigni. Ogni singola varietà poi viene vinificata separatamente, la fermentazione in acciaio dura dai 15 ai 20 giorni, dopodiché il vino viene fatto maturare in barili di rovere per circa un anno e, a seguire, affronta anche un lungo periodo di affinamento in bottiglia.
Al calice si presenta di un colore rosso rubino intenso, e al naso presenta dei profumi eleganti di prugna, frutti di bosco, ciliegia, violetta, chiodi di garofano, spezie, vaniglia e leggeri sentori eterei. Al palato evidente è la complessità del sorso, che risulta essere di ottima struttura, vigoroso, dai tannini equilibrati e dalla spiccata eleganza. Completa una lunga persistenza.
Un vino importante ed imponente, che ben si presta ad accompagnare pranzi speciali a base di carne rossa, selvaggina, cacciagione e formaggi stagionati. Il vino perfetto per inaugurare la bella stagione con una grigliata, rigorosamente sul terrazzo, proprio come ho fatto io.
Del Farnito Camponibbio mi ha colpito la perfetta sintonia delle caratteristiche organolettiche: tutte perfettamente armoniose, senza mai risultare sbilanciate.
E così succede sempre con i vini Carpineto. Equilibrio, eleganza, forza. Espressioni di un territorio, la Toscana appunto, dalle diverse sfaccettature che poi si riescono a ritrovare continuamente nel calice. Riesce sempre a sorprendermi la qualità di ogni bottiglia di questa Azienda, e le sensazioni di soddisfazione e appagamento che regalano.
Ogni volta, grazie a Carpineto, porto in tavola un pezzo di quella terra enologicamente così importante e vocata, che tanto mi manca e che spero presto di poter tornare a visitare.