Carpineto, Azienda leader nella produzione di grandi vini di Toscana, possiede ben cinque tenute, chiamate Appodiati, ciascuna posta in una delle zone più strategiche per la vinificazione, sedi delle grandi denominazioni della Regione.
L’Appodiato di Dudda, dove Carpineto ha anche il suo headquarter, e l’Appodiato di Gaville sono situati nell’areale del Chianti Classico, l’Appodiato di Gavorrano nella Maremma Toscana, e l’Appodiato di Montalcino e quello di Montepulciano collocati invece nelle omonime zone.
La parola “appodiato” significa letteralmente aggregato ad un dominio feudale. È un nome molto forte che Carpineto ha scelto appositamente di dare alle sue tenute proprio come simbolo di appartenenza e per sottolineare ed evidenziare la territorialità del luogo.
Oggi parliamo di uno dei due Appodiati ubicati nella meravigliosa Valdichiana, ovvero dell’Appodiato di Montepulciano, e lo facciamo attraverso un vino molto importante dell’Azienda, un vero e proprio cavallo di razza, il Molin Vecchio.
A 300mt s.l.m., tra le dolci colline Toscane del Vino Nobile, si trovano i 184 ettari di terreno dedicati a vigneti ed uliveti dell’Appodiato di Montepulciano. Nello specifico 120 sono gli ettari dedicati ai vigneti, coltivati sempre in regime sostenibile, prevalentemente riservati al Sangiovese, ma dove non mancano anche altre coltivazioni di vigneti internazionali.
I migliori vigneti sono destinati alla produzione che prende il nome delle tenute aziendali, ovvero gli “Appodiati”, una linea di eleganti cru provenienti proprio da piccoli vigneti selezionai per caratteristiche pedoclimatiche, e che sono quindi in grado di regalare vini dall’alto pregio, dalle grandi qualità e dall’estremo potenziale di miglioramento negli anni.
E l’Appodiato di Montepulciano Molin Vecchio IGT Toscana è proprio uno degli esempi più rappresentativi di questi eccellenti vini provenienti da questa zona.
Sangiovese all’80%, Cabernet Sauvignon al 10% e Syrah al 10%, il Molin Vecchio affina, dopo la vinificazione in vasche di cemento di piccola capacità e una macerazione di 15 giorni, in piccole botti di legno per circa 12 mesi. Continua poi la maturazione in bottiglia in locale interrato a temperatura costante per oltre 45 mesi.
Ne deriva un vino dall’intenso colore rosso rubino dovuto da una forte carica antociana. Netti profumi di prugna, mora, marasca, si intersecano a nuance floreali di rosa e viola mammola per chiudere su un finale speziato caratterizzato da sentori di vaniglia e liquirizia. Al palato manifesta tutta la sua poderosità in un sorso complesso, elegante, appagante, con una struttura importante ed un tannino che si fa sentire pur risultando ben integrato. Lunga la persistenza per un assaggio di una certa potenza ed intensità.
Gli abbinamenti gastronomici che si possono pensare con un simile cavallo di razza sono tutte pietanze di una certa laboriosità: carni rosse, grandi arrosti, formaggi molto stagionati.
È sicuramente un vino che regala una bevuta impegnativa, non da tutti i giorni. Una bevuta pensante, di quelle che presuppongono una certa concentrazione anche per essere capite ed apprezzate. Un vino longevo, che matura per tanto tempo e come tale va capito, e bisogna lasciargli il suo tempo per esprimersi al meglio. Ma saprà poi donare, in tutta la sua classe ed eleganza, un appagamento che richiamerà, seppur pacatamente, per poterne assaporare ogni singola sfaccettatura, sempre il sorso successivo.
Un’eccellente bottiglia da avere in cantina, e una di quelle perfette da regalare ad una persona speciale e che non farà mai fare brutta figura in un’occasione importante.
La qualità Carpineto, da sempre distinguibile in ciascun vino, è ancora più netta e lampante nella linea degli Appodiati. Ci si ritrova al suo interno, proprio come quando si stappa e si assaggia Molin Vecchio, ogni singolo valore dell’Azienda, tutta la sua filosofia, la passione, l’emozione, la cultura e il rispetto che caratterizzano questa importante realtà toscana.