Arriva l’Epifania che tutte le feste si porta via

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Arriva l’Epifania che tutte le feste si porta via

Nella tradizione cristiana, la figura simbolica della Befana sinonimo di Epifania “visione”, compare per la prima volta nel racconto del viaggio dei Re Magi. La leggenda narra che in una fredda notte d’inverno Baldassare, Gasparre e Melchiorre durante il cammino per raggiungere Gesù Bambino a Betlemme, si persero per strada e chiesero informazioni ad un’anziana signora che indicò loro il percorso. I Re Magi la invitarono a seguirli, ma la vecchietta rifiutò. Una volta che i Re Magi si allontanarono, la donna si pentì e dopo aver riempito un sacco di dolci e doni cominciò a cercarli, ma senza successo. La vecchina, quindi, iniziò a bussare a tutte le porte, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino. Ecco come nasce il mito della vecchietta, simbolo dell’anno appena passato, che in sella alla sua scopa distribuisce doni di buon auspicio per l’anno nuovo.

Ma lo sapevate che la Befana è anche lei un’amante del vino? La tradizione e una filastrocca ce lo hanno insegnato nel tempo:

“La Befana è una vecchina, che col sacco si fa china, mangia arance e beve vino, porta i doni a un bambino.”

Per ricevere i doni sperati però ogni bambino deve comportarsi bene e prendersi cura della vecchina lungo il suo viaggio. E per invogliarla a lasciare più doni e meno carbone, la tradizione invita i bambini a farle trovare sul tavolo delle arance e un bicchiere di vino per rifocillarla. Il mattino successivo oltre ai regali, i bambini troveranno così la sorpresa del pasto consumato! E noi più grandi che siamo golosi come i bambini, per goderci la festa proviamo a combinare i dolci doni con il nostro amato vino.

Cioccolatini

Sicuramente nella calza non mancherà il cioccolato; ecco in nostri consigli su un abbinamento piuttosto complesso viste le caratteristiche gusto-olfattive più o meno amare in base alla percentuale di cacao e per questo più compatibili con i distillati. Ma in un periodo di feste dove aleggia brio nell’aria, perché non dare spazio alla creatività.

Scorriamo delle indicazioni generiche in base alle tipologie di cioccolato.

Innanzitutto, non pensate che il cioccolato debba essere più dolce del vino, anzi, vale l'esatto contrario.  Inoltre, più scuro è il cioccolato, più scuro deve essere il vino.

Cioccolato al latte: per il suo sapore dolce consigliamo di degustarlo con vini da dessert. Per azzardare provatelo con le note frizzanti e secche di un prosecco extra dry che contrastano la cremosità di questo cioccolato.

Cioccolato bianco: accompagnatelo con un Moscato o uno con un vino dal profumo fruttato come il Dogajolo Toscano Bianco I.G.T. che pur essendo secco mantiene un finale vellutato e carezzevole. Questi vini risaltano le note burrose del cioccolato bianco, una qualità più alterata e meno autentica del fondente.

Cioccolato fondente (50-70%): vi consigliamo l’abbinamento con vini corposi come il Farnito Cabernet Sauvignon I.G.T. pieno, ricco e persistente.

Cioccolato extra-fondente (70-100%): questa tipologia identifica cioccolati amari e intensi e per questo richiede vini nobili all’altezza.  Per un cioccolato dal sapore intenso e deciso, cercate quindi vini corposi: il Poggio Sant’Enrico è ciò che fa al caso nostro!

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