I due dolci tipici del Natale! Quelli che non mancano mai sotto l’albero e accendono la tradizionale discussione su quale sia più buono. Che tu preferisca la gustosa uvetta o il dolce zucchero a velo, oggi scoprirai le loro incredibili storie.
Il panettone
Ci son ben 2 leggende a contendersi l’origine del dolce milanese! La prima è quella di Toni, un giovane garzone al servizio di Ludovico il Moro che, durante la cena della Vigilia di Natale, ebbe la grande intuizione di sostituire il dolce che il cuoco di corte aveva inavvertitamente bruciato, con un pane preparato al momento con i pochi ingredienti a disposizione, tra cui zucchero, canditi e frutta secca. Risultato? Il dolce venne apprezzato a tal punto che i Signori gli diedero il nome di “Pan del Toni”, che con il tempo si è trasformato in quello che tutti conosciamo.
La seconda leggenda è più romantica: il nobile messere Ughetto degli Atellani si innamorò di Adalgisa, figlia di Toni il fornaio, e per poterle starle vicino si fece assumere al forno fingendosi uno sguattero. Fu lì che inventò il dolce che lo fece entrare nelle grazie del padre, a cui dedicò il nome: il Pan de Toni.
Il pandoro
Nasce ufficialmente nel 1894 dall’intuito di Domenico Melegatti, ispirato dall’antica ricetta veronese del “levà” che, tradizionalmente, veniva fatto dalle donne durante la vigilia di Natale, riunite nelle cucine di corte. Melegatti arricchì l’impasto di alcuni ingredienti, dando vita al Pandoro!
Il perché di questo nome ce lo dice la leggenda di famiglia: un garzone, davanti alla prima fetta del nuovo dolce illuminata da un raggio di sole, esclamò con stupore: “l’è proprio un pan de oro!”.