Inutile girarci troppo intorno: vino e limone sono nemici giurati. L’acredine dell’agrume avvolge le papille gustative e le ricopre con una patina difficile da bilanciare in modo adeguato. Grande differenza la fa, ovviamente, il piatto con cui il limone s’accompagna. Raramente capita di vedere qualcuno che pranza o cena dando un morso a un limone. A prescindere, però, dai gusti personali, vediamo quale abbinamento può fare al caso nostro senza rinunciare a questo profumato agrume. Un abbinamento cibo-limone abbastanza comune è quello col pesce, sia esso fritto o crudo. Per i fritti sarà bene esaltare la freschezza e la sapidità di tutte le componenti gusto-olfattive, da quelle del pesce a quelle del vino. Uno spumante brut metodo classico di buona persistenza, denso di sentori fruttati e di lieviti, saprà essere un buon compagno di viaggio, ottimo per affrontare la spiccata acredine del limone. Per i crudi, cambiamo decisamente verso. Avete presente il classico abbinamento ostriche-Champagne? Ecco: scordatevelo, soprattutto se alle ostriche aggiungete una spruzzata di limone. Le bollicine non faranno altro che far schizzare alle stelle la sapidità del mollusco. Meglio un vino fruttato, ricco di aromi e dotato di buona acidità come il Muscadet francese, prodotto nella valle della Loira. Il segreto sta nel bilanciare l’acre del limone e la sapidità dell’ostrica con un calice che sembri quasi dolce. E non è una bestemmia pensare persino a un Moscato (che non a caso ricorda il Muscadet, nel nome) in abbinamento. Osate. Sperimentate. Altra preparazione tipica è quella del pollo al limone, soffritto con aglio e imbottito con il burro. Un piatto che innalza moderatamente la tipologia di abbinamento: serve un vino rosso o rosato di medio corpo, fruttato, di ottima acidità e moderata sapidità. Se a tutto questo aggiungete anche le bollicine, potreste provare un Brut Rosé di Carpineto, elegante e raffinato, leggermente aromatico e di grande personalità. Trarre conclusioni generali, come sempre per quanto riguarda il mondo del vino, è parecchio difficile, e sostanzialmente inutile. Delle linee guida possiamo però tracciarle, e individuare alcuni elementi di base: per bilanciare il sapore forte del limone servono vini di grande persistenza e di ottima acidità, che bilancino la sapidità con uno spiccato sentore aromatico.