“Uno che faceva un censimento una volta cercò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato, con un bel piatto di fave, e un buon Chianti“.
Ne Il Silenzio degli Innocenti il terrificante Hannibal Lecter – magistralmente interpretato da Anthony Hopkins – non faceva mistero di essere un amante della buona “cucina” e di saperne molto anche in fatto di vini. Non poteva che cominciare con lui, dunque, il nostro viaggio alla scoperta delle interazioni tra il mondo del cinema e il vino. Si tratta di un legame strettissimo, perché, al pari della poesia e della pittura, anche la settima arte trae linfa vitale da questo nettare che è entrato a vario titolo in numerose pellicole.
È praticamente impossibile elencare tutti i film in cui appare almeno una bottiglia di vino: complice compagno del gioco della seduzione, profumata consolazione ai dolori della vita o semplicemente testimone di una gioia, di un avvenimento o di un importante successo, il vino ha saputo ritagliarsi sul grande schermo ruoli sempre più importanti, pellicola dopo pellicola. Proprio come le grandi star di Hollywood: anni di onorata gavetta, fino a che non arriva il ruolo della vita.
Ma a tentare di riassumerli tutti – i ruoli della vita, o anche solo le menzioni d’onore – si farebbe certo danno a qualcuno, ma si può comunque realizzare un veloce compendio di film che gli appassionati non possono assolutamente perdere.
Come Bottle shock, una pellicola del 2009 in cui Randall Miller ci racconta di come il giovane Bo (Chris Pine) si trovi a dirigere un’azienda vinicola californiana, e decida di farla concorrere in una gara solitamente dominata da aziende francesi: di sottofondo, uno scorcio sempre affascinante sul mondo dell’industria vitivinicola, un pizzico dell’antica rivalità Usa-Francia e una buona dose di spirito americano.
Oppure, per gli inguaribili romantici, assolutamente da citare è French Kiss, commedia d’amore con Meg Ryan e Kevin Clyne: cosa c’entra il vino? Il protagonista porta con sé un tralcio di vite che vuole piantare per dare il via al suo personale vigneto. Alzi la mano di noi chi non ha lo stesso sogno…
Nel filone dei documentari, invece, ci sono diversi titoli da non perdere: From ground to glass, di Robert DaFoe; Corked (vero e proprio mocumentary sulla vendemmia 2005); l’apprezzatissimo Mondovino che il regista Jonathan Nossiter portò in concorso al Festival di Cannes nel 2004; o la perla del maestro Ermanno Olmi, Rupi del Vino un documentario sulle vigne terrazzate della Valtellina.
Ci sono poi una serie di film in cui l’appeal di una buona etichetta esplode in tutto il suo potenziale, dando la svolta giusta alla storia e creando dei piccoli capolavori cinematografici.
Ecco un assaggio.